Maiale di mare
Mentre aspettavo il conto, al tavolo accanto al mio si sedettero due donne e un uomo. Lui, che aveva una giacca blu coi bottoni d’oro e un cappello da capitano di vascello, si alzò quasi subito, sporgendosi alla veranda sul mare troppo splendido, per il suo sguardo da finto nocchiero. Fosse stato in alta montagna avrebbe avuto un cappello da tirolese e si sarebbe affacciato su una parete a picco, con l’aria di quello che è appena salito da lì. Le due donne avevano una ventina d’anni meno di lui e si capì, quando cominciò a decantare se stesso con il gestore, che le aveva ingaggiate insieme all’equipaggio, per traversare il Tirreno con la sua barca. La bionda alla sua sinistra, non avendo né passato né futuro, rispondeva con volgare ilarità alle battute dell’uomo mentre l’altra, magra, coi capelli castani lunghi, si sforzava di appartenere alla scena, entro cui comunque veniva risucchiata bruscamente dai lazzi rumorosi dell’esagitato e della consapevole puttana. L’uomo chiese una bottiglia di grappa come aperitivo e commentò la richiesta con una risata degenerata, che finì in una sorta di gorgoglio della bava che secerneva, in proporzione alla crescente euforia. Al quarto bicchierino di grappa arrivò l’antipasto di mare e l’uomo l’annusò, facendo una faccia schifata, poi chiamò il cameriere e gli urlò le sue rimostranze per il pesce che a suo dire puzzava. Dai tavoli interni molti dei presenti dovettero voltarsi verso il teatrino, ma la ragazza attonita del trio si girò verso di me e mi guardò negli occhi, per quell’attimo che bastava ad entrambi. Al proprietario, subito intervenuto con modi concilianti, l’esaltato spiegò che lui il pesce lo conosceva bene, perché di solito lo pescava in apnea, tuffandosi al largo, dalla sua barca. Nel raccontare la panzana si rabbonì, accettando le scuse forzate del proprietario, che poi si allontanò verso altri clienti. Fu in quel momento, mentre la bionda rideva con la sua bocca capiente, che l’altra fece per andarsene, ma l’uomo la bloccò stringendole forte il polso. La smorfia di dolore della ragazza provocò l’imbarazzo del truce che in uno sbalzo d’umore parve pentito e le parlò quasi a bassa voce, versandole del vino bianco nel bicchiere e invitandola a un brindisi. Quando lei cominciò a piangere la furia lo ripossedette e di scatto le gettò in faccia il vino del suo bicchiere, poi si rivolse alla bionda, che ridacchiava piano, dicendole:
“Vado a pisciare. Le lacrime mi fanno quest’effetto.”
Si alzò e chiese del bagno, e io che avevo già pagato il conto e conoscevo il locale uscii dirigendomi sul retro, poi entrai dalla porta di servizio dell’albergo, seguendo il corridoio che da lì portava al ristorante. Senza che nessuno mi avesse visto entrai in bagno e mi diressi verso i rumori che provenivano dall’interno di uno dei gabinetti a schiera. Non c’erano altri clienti e così mi avvicinai cautamente al porco che pisciava nel water e fischiettava un motivetto in voga, con la porta aperta e col cappello da capitano in testa. Lo colpii all’orecchio con un gancio, facendogli volare il cappello e poiché era caduto in ginocchio gli ficcai per un paio di secondi la testa nel water, affinché praticasse un po’ di apnea nel suo brodo di coltura. Avevo già chiuso alle mie spalle la porta del bagno quando lo sentii lamentarsi dall’interno.
In macchina mi venne voglia di fumare, dopo cinque anni. Mi allontanai verso il borgo e proprio al cancello di entrata del ristorante-albergo, alla fine del viale alberato, vidi la donna castana che picchiettava l’asfalto coi suoi tacchi, allontanandosi da se stessa.
Mi fermai alla sua altezza e aprii lo sportello, senza guardarla.
Lei entrò e io dissi: “Tranquilla. A me non devi spiegare niente.”
“Nemmeno tu. Ti ho visto al tavolo vicino al mio.” lei disse.
“Tu invece eri a quello sbagliato.”
“Era il mio datore di lavoro. Pensavo che mi avesse offerto una vacanza.”
“Anni fa girava questa filastrocca: i padroni son tutti dei porci, più sono porci più sono lerci, più sono lerci più hanno i milioni…”
“Sei comunista?” chiese.
“No, sono un osservatore.”
“A tutto c’è rimedio.” lei disse.
“E’ là che stiamo andando”
Rise piano come me, e quando finalmente la guardai mi resi conto che era l’unica che avesse negli occhi il mare, da sempre.
Scendemmo verso di lui, scintillante nella corona di luci, tutt’intorno al golfo, e scendemmo per lui verso la decenza di un’altra storia.
in fondo al cuore ha detto:
Che bel racconto! Buona giornata! 🙂
ioviracconto ha detto:
Stavolta sei Infondoalcuore.
Grazie. Buona giornata anche a te.
..e un sorriso….
Cle Reveries ha detto:
… e sì, questa è anche la realtà!
ci sono anche i maiali di mare, il cui habitat è la cloaca, e l’unica acqua in cui sguazzare è quella del water!
Ormai ti conosco, sai trattare con magistrale garbo anche i temi più scabrosi, in questo racconto c’è, a mio parere, tanta dolcezza e tanta tanta obiettività!
Lo dico ancora, sei bravissimo, con i tuoi racconti riesci a rendermi protagonista di ciò che scrivi.
Chapeau bas, my friend!
ioviracconto ha detto:
Se leggerai la risposta che ho dato d Alessandra, Cle Reveries, capirai qualcosa in più di queta storia.
🙂
Grazie. Sei molto generosa con i miei scritti.
Cle Reveries ha detto:
… perchè pensi che i miei commenti siano adulazioni?
🙂 Mi piace leggere e se mi imbatto in chi sa veramente scrivere, come lo sai fare tu, non mi sembra giusto non dirlo.
La sincerità di chi ci è amico è il primo dovere dell’amicizia, come ho detto anche ad Alessandra all’inizio, prova a scrivere porcherie, e poi vedi!
In questa storia anche se in modo molto discreto e velato si intuisce quello che scrivi ad Alessandra.
In tutti i tuoi racconti il protagonista sei tu, non l’ho mai sottolineato perchè per me è facilmente intuibile. Nelle tue storie c’è una coerenza tale che basta poco per capirlo.
Forse perchè il mio senso morale e critico nell’osservazione dei fatti è molto simile al tuo?
Quien sabe?
Salutone 😀
ioviracconto ha detto:
Mai pensato che i tuoi commenti siano adulazioni, Cle Reveries. Ne sono anzi molto onorato. Quella che sottovaluto è la mia indolenza.
🙂
Quanto alle mie storie, ci entro sempre volutamente come protsgonista, anche quando non mi riguardano
direttamente, il che capita quasi sempre.
E’ un grande piacere avere la tua amicizia e la tua attenzione.
Cle Reveries ha detto:
Grazie, sei molto gentile ed anche un caro amico!
Felice weekend!
ioviracconto ha detto:
Ciao Cle.
Scusami pr la risposta in ritardo.
🙂
Alessandra Bianchi ha detto:
Il finale è di tale bellezza che mi ha fatto venire la pelle d’oca.
Come sempre, sei bravissimo! Quasi un “noir”, di quelli malinconici – alla francese -, però con il lieto fine. La descrizione del Maiale è perfetta, così come quella della bionda.
Il protagonista, misterioso, sei tu… nella mia immaginazione.
Baci.
ioviracconto ha detto:
La tua immaginazione è rilevante, cara Ale.
Questa storia mi è capitata per davvero, proprio così come l’ho narrata. Ero in fuga (temporanea) dagli esami di diritto, da un concorso pubblico vinto e da un amore finito male. Fuggii in Sardegna per un mese…..
L’unica parte non totalmente vera è nel finale: seguii quel maiale fin dentro il bagno dell’hotel e fui sul punto di dargli quella lezione, seguendo l’istinto aggressivo purtroppo presente nei miei nonni e zii. Per fortuna la ragione, come sempre, mi fece desistere.
🙂
..chissà che fine ha fatto quella ragazza sventata, con cui ho passato quell’estate….
RosaOscura ha detto:
Particolare racconto scritto magistralmente.
Rende perfettamente l’idea del “maiale”.
Baci
Giò
ioviracconto ha detto:
Grazie Giò.
Lieto che ti sia piaciuto così….
Un abbraccio
amanda ha detto:
….più sono grassi più sono lerci…
bel racconto 🙂
ioviracconto ha detto:
Eh sì, i padroni son tutti così, Amanda.
🙂
Ma grazie!
nives1950 ha detto:
Ti ringrazio per la testimonianza! Poche persone sanno esprire ai prepotenti, il loro disgusto e rifiuto.
La maggioranza preferisce ignorare e allontanarsi.
Nives
ioviracconto ha detto:
Quanto è vero ciò che dici, Nives. Proprio stamani riflettevo su quela donna inglese che ha affrontato il terrorista islamico che aveva appena decapitato un soldato. In genere rifuggo dalle generalizzazioni, ma da un po’ di tempo in qua (da una ventina d’anni, e chi vuol capire capisca il perché) sono sempre più tentato di condividere il pensiero di chi definisce gli italiani “pizza e mandolino”
Grazie.
🙂
franca ha detto:
Eccellente descrizione del maiale 🙂
Bravo come sempre !
Ciao
ioviracconto ha detto:
Quel tipo di maiale, cara Franca, purtroppo non si può cucinare.
🙂
Grazie. Un abbraccio.
sentimental ha detto:
Il finale è un piccolo capolavoro
Quel maiale (con tutto il rispetto per il Maiale) meritava di essere buttato a mare
e mai più ripescato
Complimenti
Lieta sera
Senty
ioviracconto ha detto:
…poi il mare, Sentimental, sarebbe vieppiù inquinato.
Grazie. Un sorriso.
magda ha detto:
Grazie del commento che hai lasciato nel mio blog, Ti ho risposto nel mio.
Poi con calma ripasso a curiosare …ho il nipotino che mi tiene impegnata.
Ciao e buon fine settimana
Magda
ioviracconto ha detto:
Eh, Magda, coi nipoti ci vuole pazienza.
🙂
Torna quando vuoi
Francesca ha detto:
Bravissimo, come sempre.
Una storia che è quasi realtà…. purtroppo son pochi quelli che hanno il carattere del protagonista.
Ciao!
ioviracconto ha detto:
Ritrovarti qui, Francesca, mi dà una gioia speciale.
Non ci perdiamo più, per favore….
🙂
Vado a linkarti.
Grazie elle belle parole.
guido mura ha detto:
I maiali di mare (ma quelli di pianura non sono meglio) sono una razza purtroppo non in via di estinzione.
ioviracconto ha detto:
Che vogliamo farci, Guido?
Il mondo è s-fatto così…..
🙂
veronica ha detto:
Ciao! Vorrei solo dire un grazie enorme per le informazioni che avete condiviso in questo blog! Di sicuro’ diverro’ un vostro fa accanito!
ioviracconto ha detto:
Grazie a te, Veronica.
Ho idea che tu venga da lontano…..
🙂
raggioluminoso ha detto:
Trovo che sia un racconto scritto bene e con originalità. Piaciuto dall’inizio alla fine, cattura …
ioviracconto ha detto:
Intanto benvenuta qui, Raggioluminoso.
E poi grazie….
🙂
Giovanni Monasteri ha detto:
Un’ottima short story. Giusto risarcimento per entrambi: per il maiale e per chi gli infligge la meritata punizione.
ioviracconto ha detto:
Lieto che ti sia piaciuto, Giovanni.
Un saluto cordiale.